Stadt: Il Cairo, Egitto

Beginn: 2019-07-06

Ende: 2019-07-07

Organizzazione:
Prof.ssa Wafaa Raouf El Beih (Università di Helwan),
Prof. Rabie Salama (Università South Valley, Luxor Branch),
Prof. Akeel al-Marai (Università di Siena per Stranieri),
Dr. Monica Biasiolo (Università Augsburg)

Co-organizzazione:
Prof. Han Mei (Capital Normal University-Pechino)

Comitato scientifico:
Prof.ssa Wafaa Raouf El Beih (Università di Helwan)
Prof. Rabie Salama (Università South Valley, Luxor Branch)
Dr. Monica Biasiolo (Università Augsburg)
Prof. Akeel al-Marai e Prof.ssa Alessandra Persichetti (Università di Siena per Stranieri)
Prof.ssa Florinda Nardi (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)
Prof.ssa Isabella Camera d’Afflitto (Università di Roma “Sapienza”)
Prof.ssa Maria Elena Avino (Università degli Studi di Napoli-L’Orientale)
Dott. Diego Varini (Università di Parma)
Prof. Leonardo Acone e Dott.ssa Maria Luisa Albano (Università di Salerno)
MdC Antonella Mauri (Université de Lille).

“È sempre difficile resistere alla tentazione di tornare”: così si legge in una delle pagine del celebre romanzo breve Seta di Alessandro Baricco, che è narrazione introspettiva, ma anche luogo di riflessione del forte legame culturale e commerciale che lega, intersecandoli tra loro, Occidente e Oriente.
La seduzione dell’altrove, tale la chiamerebbe Dacia Maraini che lei, viaggiatrice in prima persona, al tema ha dedicato il testo omonimo, ma anche il viaggio come luogo di conoscenza e di incontro, così come la posizione del viaggiatore e ciò che gli fornisce il viaggio sono riassunte nella frase citata: viaggiare è partire, sostare, interrompere, conoscere, imparare ad ascoltare, vedere, sentire odori e profumi; lo spostamento implica il ritornare, così come lo sfidare se stessi e il quotidiano; è prendere e saper calcolare il tempo, misurare gli spazi.
Uno degli itinerari più noti e affascinanti sin dall’antichità è sicuramente la Via della Seta. Da Xi’ an a Venezia, o con percorso inverso, il suo itinerario evoca, per chi vi si confronta, nomi di città, di fiumi, di deserti, di merci, di confini e di superamenti di barriere, richiamando alla memoria rotte terrestri e marittime. A chi lo segue a posteriori, inoltre, la Via della Seta parla di destini più o meno fortunati, di eventi storici, come pure di potenzialità e dinamiche sia artistiche che culturali. In realtà non si può dire che la Via della Seta, a discapito di quanto potrebbe suggerire una prima lettura del nome, sia mai esistita come un unico e solo itinerario, essendo essa piuttosto da intendersi come molteplicità di percorsi commerciali e culturali di missionari, mercanti e altre tipologie di viaggiatori che ne hanno tracciato la storia e la geografia.
Gli scambi tra Oriente e Occidente sono, come succede anche per altre vie simili che collegano l’Est all’Ovest e che si intersecano con quelle della Seta, in entrambi i sensi: ci si confronta con l’altro da sé, che viene saggiato, recepito, assorbito e spesso riadattato. La Via della Seta parla di affascinanti sincretismi tra genti, paesi e vie della cultura, traccia lungo il suo percorso la storia di un dialogo di civiltà. Eppure il suo significato ha subito nel corso del tempo e della storia anche dei mutamenti.
La presente iniziativa mira ad approfondire la questione sulla base delle prospettive di ricerca più varie, analizzando ad esempio gli aspetti politici, socio-economici e culturali che hanno fatto e continuano a scrivere la storia della Via della Seta, prendendo in considerazione non solamente il punto di partenza e quello di arrivo dell’itinerario, ma anche le tappe di mezzo, quelle forse meno conosciute, ma non meno interessanti per lo sviluppo del pensiero occidentale e dello sguardo e interesse dell’Oriente sull’Occidente. Storia e geografia, rappresentazione letteraria e artistica, ma anche attualità: soprattutto in un contesto come quello odierno dove la Nuova Via della Seta si impone a livello di politica economica e dove il Mediterraneo, da sempre crocevia di civiltà e di culture, è diventato un’area in cui l’accoglienza sembra spesso essere impossibile, e al contempo viene visto come piattaforma cruciale di espansione per il dialogo tra mercati emergenti e paesi sviluppati.
Partendo da questi suggerimenti ci si propone di indagare non solo modi, forme, tempi, nomi e luoghi, ma anche effetti, storia e attualità della Via della Seta tra Occidente e Oriente.

Si incoraggiano contributi che si sviluppano su una prospettiva comparatistica e/o intermediale. I seguenti campi di ricerca qui di seguito suggeriti sono da intendersi in senso orientativo:
- scrittori in viaggio e/o viaggiatori in itinere
- storia e attualità del Mediterraneo e dei rapporti tra Oriente e Occidente
- tematizzazioni legate alla percezione di sé e dell’altro da sé (anche confronti di sistemi di percezione)
- riflessioni sul concetto di dialogo, incontro, confine e intersezione
- orientalismo
- estetica ed etica del viaggiare e del confronto (miti e simboli, stigmi del Mediterraneo)
- presenza della cultura italiana in Egitto e in Cina – “Vivere all’italiana”
- generi e discorsi letterari/artistici sulla Via della Seta (musica, pittura, teatro, cinema, fumetto, ecc.)
- riscritture

Le proposte d’intervento per il primo workshop (6-7 luglio 2019), devono essere inviate in italiano, in inglese o in arabo al seguente indirizzo e-mail egitto.italia.cina@gmail.com entro e non oltre il 1 maggio 2019. Si prega di spedire un riassunto di massimo 800 caratteri (spazi compresi) e una breve notizia biobibliografica.

Beitrag von: Monica Biasiolo

Redaktion: Redaktion romanistik.de