Acutezza e retorica fra medioevo e prima età moderna Mediävistisches Kolloquium XIII / Primo incontro di Studi Trento - Klagenfurt
L’acutezza è comunemente considerata una strategia retorica e intellettuale del XVII secolo, il cui esponente più importante fu il gesuita spagnolo Baltasar Gracián (1601-1685). Come categoria retorica dalle radici antiche, il concetto di “acutezza” compare in numerosi trattati retorici
del XVII secolo. Al crocevia di discipline diverse, l’acutezza era allora intesa e valorizzata come una vera e propria virtù intellettuale – a volte addirittura come un dono – che permetteva ai cosiddetti “curiosi” di scrivere e interpretare la letteratura e di produrre delle opere d’arte.
La nostra giornata di studio è un primo tentativo di valutare se il concetto dell’acutezza possa servire come strumento transdisciplinare, trasversale, come quadro di riferimento per concettualizzare l’innovazione intellettuale, letteraria e artistica dal Medioevo alla prima età moderna.
(Eva Struhal, Trento)
Programma
09.00 Apertura
Raymund Wilhelm (Klagenfurt)
09.10-09.30 Introduzione
Eva Struhal (Trento)
Martina Meidl (Klagenfurt)
09.30-10.15 “Acuto e sottile”. Dalle qualità del fuocoalla natura umana. Qualche esempio dalla letteratura medievale romanza
Roberta Capelli (Trento)
10:15-11:00 Sentenze e proverbi nei “contrasti” di Bonvesin da la Riva
Raymund Wilhelm (Klagenfurt)
11.00-11.15 Pausa caffè
11.15-12.00 Acutezza e metafora nella trattatistica di Juan Luis Vives e Baltasar Gracián
Martina Meidl (Klagenfurt)
12.00-12.45 Culture dell’acutezza nell’Italia del Seicento
Eva Struhal (Trento)
12.45-13.00 Conclusione
Martina Meidl (Klagenfurt)
Beitrag von: Raymund Wilhelm
Redaktion: Robert Hesselbach