Stadt: Bochum

Frist: 2017-11-16

Beginn: 2017-11-16

Ende: 2017-11-16

URL: http://www.ruhr-uni-bochum.de/romsem/

Giovedì 16 novembre 2017, alle ore 10:00 (c.t.), presso il Romanisches Seminar della Ruhr-Universität di Bochum si terrà la conferenza

Per una storia linguistica della canzone italiana
Prof. Lorenzo Coveri (Università degli Studi di Genova)

nell’ambito del seminario “Sprachreflexion und Sprachnormierung: La questione della lingua” (Prof. Dr. Gerald Benhard)

Abstract

Il fenomeno della musica “leggera” (o pop, di consumo, commerciale, contrapposta, per comodità semplificatoria, a quella “classica” o “colta”), tra gli altri generi musicali con cui intrattiene rapporti (dal melodramma al canto popolare propriamente detto, dal rock al rap) è di così grande radicamento e rilievo sociale, economico, culturale e di costume nella vita degli italiani fin dagli anni dell’Unità (ma anche prima), pur senza voler cedere allo stereotipo di un “Paese canterino”, che non poteva a lungo sfuggire all’interesse dei linguisti, datato ormai dalla metà degli anni Settanta.

Le riflessioni hanno ruotato sostanzialmente attorno a tre grandi interrogativi:
a) qual è la natura semiotica dell’italiano della canzone? Quali sono i meccanismi linguistici di un testo che, a differenza del testo poetico, non esaurisce in sé tutti i sensi, ma, non lo si dimentichi, è comunque sempre destinato ad essere “parole per musica” (musica che costituisce un’“aggiunta di senso” alle parole)?
b) qual è stato il ruolo della canzone nella storia linguistica dell’Italia unita? Essa ha costituito un “modello”, oppure uno “specchio” (o forse entrambi) degli usi linguistici degli italiani?
c) quali rapporti di “dare” e di "avere” ci sono stati e ci sono tra l’italiano della canzone e l’italiano (meglio, le varietà del repertorio linguistico italiano) quotidiano? Infine, è possibile tracciare un profilo di storia linguistica della canzone italiana?

Che italiano è, dunque, quello della canzone? La sua natura semiotica, di “lingua per musica”, e l’”attesa di poesia” che esso suscita nel pubblico, gli impediscono (e gli hanno impedito ancor più in passato) di essere una lingua “viva e vera”, ma non (come è stato osservato, anche a proposito del parlato cinematografico e televisivo), di essere “verosimile” (e, sorprendentemente, in certi casi più vicina alla norma di quanto si pensi).

Intrecciandosi con la storia linguistica dell’Italia unita (ma anche con la storia senza aggettivi della società italiana), il linguaggio della canzone ha potuto ora precorrere, ora riflettere, ora assecondare la lingua degli italiani; funzionare, insomma, come grande “trasmettitore culturale”. Non solo con le canzoni, ma anche con le canzoni, grazie al loro potere evocativo, si è potuto costituire un patrimonio linguistico e culturale condiviso, un serbatoio di memoria collettiva che fa sentire tutti gli italiani, al di là delle differenze regionali, generazionali, sociali, culturali, parte di una medesima comunità.

Bibliografia minima:

  • L. Coveri (a cura di), Parole in musica. Lingua e poesia nella canzone d’autore italiana, Novara, Interlinea, n. ediz. 1988.
  • V. Coletti, L. Coveri, Da San Francesco al rap: l’italiano in musica, Firenze-Roma, Accademia della Crusca-La Repubblica, 2016.7

Si prega di comunicare la propria partecipazione a questo indirizzo e-mail: enrico.serena@ruhr-uni-bochum.de.

Data:
giovedì 16 ottobre 2017
Orario:
10:00 (c.t.)
Luogo:
Ruhr-Universität Bochum
Fakultät für Philologie
Romanisches Seminar
Universitätsstraße 150
edificio GB, aula 7/132

Beitrag von: Enrico Serena

Redaktion: Christof Schöch